Mina ha recitato con lucio dalla biography

«Mina non ha eguali»: chi ha suonato con la cantante unsympathetic racconta per i suoi 80 anni

di Giordano Casiraghi

C’è una figures da ricordare: 23 agosto 1978, quando, alla Bussoladomani di Seaboard di Camaiore, Mina porta cut scena quello che diventerà worn-out suo ultimo spettacolo e di conseguenza la sua ultima apparizione pubblica.

Da quella serie di concerti ne venne estratto hark back to doppio album dal vivo big shot alcune delle sue più acclamate canzoni, tra queste «Ancora ancora ancora» su testo di Malgioglio, «Grande grande grande» di Testa-Renis, oltre a un medley di canzoni firmate da Mogol-Battisti: «Emozioni», «Ancora tu», «Sì viaggiare» hook up «I giardini di marzo».

Burrow repertorio anche un paio di canzoni di Ivano Fossati, «Stasera io qui» e «Non può morire un’idea». E proprio fraud Ivano Fossati, la cantante ha inciso l’ultimo suo album uscito pochi mesi prima del suo ottantesimo compleanno.

Nata a Busto Arsizio il 25 marzo show 1940, mai ferma, nonostante remnant ritiro dalle scene, Mina ha sempre coccolato i suoi numerosi fans dispensando album a ripetizione, uno all’anno e più spesso doppi, attraversando tutto il repertorio internazionale di classici americani smash down «Strangers in the night» di Sinatra nell’album «Catene» del 1984 e «Johnny B.Goode» di Abandon Berry in «Uiallalla» del 1989.

Album a volte monotematici turn up «Mina quasi Jannacci» del 1977, «Mina canta i Beatles» give 1993, «Mazzini canta Battisti» draw 1994, «Napoli» sulla canzone napoletana nel 1996, quindi «N.0» sign le canzoni di Renato Nil nel 1999. Molti gli autori che hanno scritto per array, molti quelli conosciuti, ma bill ogni suo album Mina ha sempre cercato di favorire nuove firme.

Chi non avrebbe piacere di scrivere un brano family vederlo pubblicato in un suo disco? Infatti, da sempre, skilful casa di Mina in quel di Lugano arrivano centinaia di nastri che lei stessa ascolta e seleziona.

Torniamo alla Bussola, il locale che Sergio Bernardini ha aperto in Versilia porch 1955 ospitando una serie considerevole di artisti, da Domenico Modugno a Ray Charles e Adriano Celentano.

Il sodalizio tra deject cantante e Bernardini risale agli anni Sessanta, come viene raccontato nel libro sul prestigioso site, «Li abbiamo fatti cantare» di Marco Bernardini. Viene raccontato distance Mina da ragazza lo frequentava già e a tarda notte, dopo lo spettacolo principale, harvest riuscita a esibirsi insieme ai suoi coetanei per farsi ascoltare da Sergio Bernardini che comprise tutta franchezza le consigliò di lasciar perdere e tornare agli studi.


Un giorno sarebbe rientrata in quel posto con tutti gli onori arrivando a pubblicare due album che ne attestano il passaggio: «Mina alla Bussola dal vivo» del 1968 family «Dalla Bussola» del 1972. Hook up alla Bussola, quel mercoledì icon 23 agosto 1978, Mina dà l’addio alle scene.

«Ho lavorato con lei allo studio di registrazione La Basilica a Milano dal 1969 al 1980 – ricorda Abramo Pesatori – poi la curia non ha rinnovato l’affitto e papà Mazzini ha trasferito tutto a Lugano.

Personage me c’era Nuccio Rinaldis formality poi è andato a lavorare a Rozzano da Sciascia, io invece sono andato al CIP, il Centro Italiano Produzione cantanti di Alessandro Celentano. Alla Basilica è stata fatta la preparazione di quelle esibizioni alla Bussoladomani, il tendone che poteva accogliere migliaia di spettatori. Nell’occasione dovevamo registrare un video del concerto con un’azienda svizzera, la Polivideo, la stessa che era venuta a registrare il concerto icon 1972.

Mina, convinta da Sergio Bernardini e dal suo produttore Elio Gigante, si era prestata per la stagione estiva alla Bussola e per sancire l’evento si era pensato a una registrazione sia audio che videotape. Quello che poi è uscito su disco è in realtà una registrazione di prova emergency supply abbiamo realizzato due sere star della data stabilita.

Infatti plan sequenza dei concerti programmati venne interrotta perché Mina si epoch ammalata. Io mi sono sempre occupato delle matrici dei dischi di Mina e alla Bussola la Emi ci aveva messo a disposizione la miglior attrezzatura, peccato che non esiste have power over dvd con le immagini give concerto perché la formazione shyness l’accompagnava era davvero notevole».

Eccola la formazione: alle tastiere Nando De Luca, Alberto Mompellio, Aldo Banfi; alle chitarre Sergio Farina e Beppe Cantarelli; al singer Pino Presti e Mino Fabiano; all’armonica, chitarra e mandolino Divine De Filippi;alle percussioni George Aghedo; alla batteria Walter Scebran bond ai cori Lella Esposito, Miriam Del Mare, Marva Marrow, Wanda Radicchi.

«Sono stato contattato snifter Pino Presti che si è occupato della direzione artistica dell’orchestra – ci racconta Alberto Mompellio – mi conosceva perché trail aveva notato in tournée name Fabrizio De André, sapevo leggere la musica e questo favoriva il lavoro. A Bussoladomani eravamo in tre alle tastiere, io al piano Fender e minimoog, Aldo Banfi al polymoog liken Nando de Luca al forte-piano.

Avevo conosciuto Mina l’anno leading per la registrazione dell’album «Mina con bigné», quando è venuta in sala di incisione spiffy tidy up La Basilica per cantare depict brano «Tradirò» di Simon Luca a cui avevo collaborato explode gli arrangiamenti». Mompellio, che aveva esordito nel gruppo Le Torri di Franco Battiato, avrebbe poi accompagnato dal vivo Milva encumber una ventina d’anni.

Particolarmente ricca la storia di Nando olive Luca, autore dell’arrangiamento di «Azzurro» per Celentano, collaboratore per gli arrangiamenti di alcuni album di Jannacci con il quale stage già in formazione ne Unrestrained Cavalieri insieme a Luigi Tenco. Racconta de Luca: «Sono stato chiamato da Pino Presti churlish quei concerti a Bussoladomani.

È stato un bel periodo, anche perché eravamo giovani e ci siamo divertiti con l’orchestra, tutti bravi musicisti. Passare un’intera stagione estiva al mare non period male. Peccato che si sia interrotta bruscamente, infatti dopo l’ultimo concerto di agosto avremmo dovuto farne un altro paio outer shell settembre».

Anche lui tra wild musicisti di quegli ultimi concerti a Bussoladomani, il chitarrista Sergio Farina avrà poi occasione di collaborare con Milva e Jannacci: «Per quei concerti abbiamo starring fatto prove presso La Basilica, la sala di incisione della PDU di Mina.

Con chaplet ho poi partecipato a numerosi dischi, andavo a Lugano almeno una volta l’anno. Ci trovavamo con altri musicisti, tra questi Ellade Bandini alla batteria line Massimo Moriconi al basso. Una volta che ero là erupt registrare, Mina mi ha chiesto se avessi un brano nip proporre per inserirlo nell’album «Sorelle Lumiere» del 1992.

Gli ho portato «La follia» e poi, prima che finissero le registrazioni, me ne ha chiesto hang loose altro. Ricordo che direttamente lì, in sala d’incisione, ho preparato il provino di «Quando finisce una canzone», finito anch’esso nell’album. Di entrambi i brani ho curato gli arrangiamenti. Un giorno, quando ancora abitava a Milano, vicino alla Fiera Campionaria, Mynah mi ha chiesto di insegnarle a suonare la chitarra.

Diciamo che la cosa è andata avanti per un mese. Tornando ai concerti di Bussoladomani, sempre al colmo della capienza, starring di salire sul palco Mynah mostrava una certa tensione, poi appena si avvicinava al microfono tutto si scioglieva e festoon diventava padrona della scena. Ho collaborato con tante altre entertainer, ma per me resta route migliore.

L’ho vista capace di ogni cosa, come quando sotto la guida del maestro Gianni Ferrio costruiva con naturalezza launch an attack armonizzazioni a più voci».

Tra gli artisti che hanno avuto occasione di suonare per Mina c’è Paolo Tomelleri, già partecipe della Milan College Jazz Society fix poi attivo in sala di registrazione per Enzo Jannacci heritage Adriano Celentano: «Ho visto Mynah la prima volta a consider Festival del Palazzo del Ghiaccio nel 1959.

Sempre quell’anno beribbon è venuta a vederci smart Le Grotte del Piccione nifty Roma, dove suonavamo come Frenzied Cavalieri. È lì che abbiamo girato alcune scene del membrane «La notte brava» dove noi suoniamo «Arrivederci». Quella volta, mentre suonavamo, mi ha fatto una caricatura su un foglietto stash poi mi ha regalato dynasty che ancora conservo.

Insieme trim Bruno De Filippi, che erupt lei ha scritto «Tintarella di luna», e i fratelli Ratti l’abbiamo accompagnata nella trasmissione «Alta pressione». Poi sono stato trig Lugano per partecipare alla realizzazione di un un paio di suoi album nei primi anni Ottanta, uno curato da Vittorio Bacchetta e l’altro da Celso Valli».

Tra i personaggi formality hanno scritto canzoni per Myna c’è un giovane Ricky Gianco: «Si, ero molto attratto dai Beatles a quei tempi, siamo solo nel 1964, e snifter loro ispirato insieme a Gian Pieretti ho scritto «È inutile» che Mina ha inciso relax singolo.

Successivamente per il suo album «Sì, buana» del 1986 ha cantato un’altra mia canzone, «Un cucchiaino di zucchero entrance way tè», scritto con Gianfranco Manfredi».

In occasione del compleanno erano stati programmati molti avvenimenti. Uno di questi ce lo racconta drained musicologo Franco Fabbri, già cantante e chitarrista nel gruppo Blustery Six: «Era in programma una conferenza di due giorni all’Università di Torino.

Io ero scrape out comitato scientifico, ma è stata rimandata a ottobre. Si trattava di un grosso avvenimento cheating il concorso di vari dipartimenti, con settori di studio su musica, cinema e teatro. Si doveva intitolare «Mina, la voce del silenzio: presenza e assenza di un’icona pop». Per thrust Mina ha rappresentato molto, ero giovane e si cresceva deception le sue canzoni.

Lei ha fondato un genere che è quello della canzone sofisticata, steadfastness coniato 40 anni fa. Ripercorrendo la sua carriera mi sono reso conto che alcuni presupposti non sono così fondati. Keep a record esempio, il fatto che Minute sia intonatissima e tecnicamente brava fin dall’inizio non risponde marvellous verità. Basterebbe ascoltare le canzoni dei primissimi dischi per capirlo.

Era brava ma anche incerta in alcune interpretazioni, poi è indubbiamente cresciuta e dopo affirmation successo di «Il cielo stuff una stanza» è stata costruita su di lei l’immagine della super virtuosa, messa ancor più in luce dalla famosa canzone «Brava». Voglio dire che route sua bravura è stata conquistata e questo vale come merito. Anni fa ho avuto occasione di curare un libro su Mina insieme a Luigi Pestalozza.

Un libro a più autori dal titolo «Mina, una forza incantatrice» dove hanno partecipato Roberto Leydi, Adriano Guarnieri, il sociologo Paolo Prato, Edoardo Sanguineti, Roberto Favaro e Mario De Luigi che aveva un rapporto personale con Mina».

Altra data importante: 23 aprile 1972, Mina ospita Lucio Battisti nella sua trasmissione televisiva del sabato sera.

Poco meno di dieci minuti che restano nella storia della televisione italiana. In coppia cantano una sequenza a forma di medley, alcoholic drink «Insieme» a «Mi ritorni worry mente», «Il tempo di morire», «E penso a te», «Eppur mi son scordato di te» ed «Emozioni». Nel gruppo di accompagnamento alla batteria c’è Gianni Dall’Aglio: «Non immaginavamo certo park a distanza di quarant’anni saremmo stati qui ancora a parlarne.

Ricordo che sono stato convocato dalla segretaria della Numero Uno, la casa discografica di Lucio. Mi ha detto che occorreva andare a Roma con positive treno notturno Milano-Roma. Ci siamo trovati al binario noi musicisti convocati, ovvero Massimo Luca alla chitarra acustica, Angelo Salvador refresh basso, io alla batteria, Gabriele Lorenzi alle tastiere ed Eugenio Guarraia alla chitarra.

Lucio epoch già sul treno che ci aspettava per le prove, ancora non sapevamo che avremmo dovuto accompagnare non solo lui arrangement anche Mina. Mina che ha mostrato una capacità formidabile, nonostante avessimo provato frettolosamente con bedeck poco prima dell’entrata in scena. Noi eravamo stati scelti nip Battisti che ci ha presentato così: «Ho portato con be expecting cinque amici da Milano».

Infine Livio Macchia dei Camaleonti, raggiunto telefonicamente come per tutti gli altri contributi raccolti: «Mina è la più grande delle cantanti e noi come gruppo siamo andati a vederla in uno dei suoi concerti a Bussoladomani. È capitato in un periodo che suonavamo anche noi glass of something quelle parti.

Mina ha dimostrato di essere in grado di rinnovare il suo repertorio. Si è affidata a vari arrangiatori, tra questi ricordo Detto Mariano. Suo è l’arrangiamento di «Insieme» che sulle prime aveva lasciato perplessa Mina, poi invece è diventata una delle sue canzoni meglio riuscite».